30 Novembre 2018

Codice dei contratti: il report sulla consultazione del Ministero

Garantire l’efficienza del sistema dei contratti pubblici, procedere alla semplificazione del quadro normativo, assicurandone la chiarezza ed eliminandone le criticità anche sul piano applicativo: queste le principali richieste di modifica al Codice degli appalti, emerse dalla consultazione pubblica lanciata sul sito del Mit e conclusa lo scorso 10 settembre.

L’obiettivo della consultazione, che ha coinvolto amministrazioni, associazioni di categoria (inclusa anche ANAEPA-Confartigianato Edilizia), privati, liberi professionisti, è stato quello di ascoltare la pluralità di voci degli stakeholders ai fini di una meditata riforma dello stesso Codice.

Durante il mese di consultazione sono stati inseriti in totale 1.908 contributi, con una media di 58 contributi al giorno, calcolata sull’intero periodo. Particolarmente importante l’apporto di idee proveniente dalle amministrazioni, che con il 30,08% di contributi, hanno mostrato interesse per alcuni temi, tra cui vale la pena di segnalare il contenuto dell’art. 113 sugli incentivi per le funzioni tecniche.

In particolare i temi predefiniti che hanno destato il maggior interesse tra chi ha partecipato alla consultazione, con richieste di modifica, sono stati:

– il subappalto;
– i criteri di aggiudicazione;
– la disciplina dell’anomalia;
– i dati oggetto di pubblicazione e i termini di decorrenza anche ai fini dell’impugnativa;
– la nomina e i requisiti del RUP;
– i motivi di esclusione;
– gli incentivi per le funzioni tecniche.

Sono inoltre arrivate diverse richieste di superamento degli istituti di soft law, del cosiddetto rito super speciale e dell’avvalimento. Richieste di modifica sono giunte, tra le altre cose, anche in merito all’elenco delle stazioni appaltanti qualificate; all’appalto integrato; al rating d’impresa, e ai costi della manodopera.

L’ascolto delle istanze pervenute in sede di consultazione – si legge nel comunicato del MIT – non è un punto d’arrivo, ma un punto di partenza, per un efficace intervento riformatore del Codice dei contratti pubblici.

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